VII Domenica del tempo ordinario
La Parola di questa domenica ci presenta due grandi movimenti. Il primo è dedicato al perdono e si sviluppa intorno alla normativa etica della “legge del taglione”. Quest’ultima non è tanto la legge della vendetta, ma si regge sulla giustizia e sulla reintegrazione proporzionale del diritto leso ed è alla base del diritto antico e moderno. Gesù radicalizza il discorso proponendo la totalità dell’amore nella vita personale e sociale di ciascuno e spiega tutto questo con una serie di paradossi, tratti dalla prassi giudaica.
Il secondo movimento è il canto dell’amore ai nemici. E’ questa la grande proposta cristiana, che tende alla “perfezione” stessa di Dio. Come l’amore di Dio si effonde in pienezza, così anche noi dobbiamo tendere a questa logica “irrazionale” dell’amore, che supera ogni resistenza e barriera. La preghiera per i persecutori e il saluto agli avversari sono due esempi di questa logica “pazza”, ma davvero cristiana. Dio ha superato la rigida giustizia vendicativa verso tutti noi peccatori e così ci ha mostrato la santità del suo amore, che non è più chiusa dentro lo stretto cerchio dell’esclusivismo religioso e razziale, come ci è testimoniata nel libro del Levitico.
Quella di Dio è la forza di un amore universale, che spezza le catene della violenza e dell’odio. “Siate santi, perché io, il Signore, sono santo”: è questa la meta alta della nostra vita, circondata fin d’ora dalla bontà e misericordia del Padre e che siamo chiamati a restituire nella concretezza dei volti dei nostri fratelli e sorelle. E’ questa la vera sapienza cristiana.
Dal Vangelo secondo Matteo (5,38-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.