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La carità è benevolenza

Nell’udienza generale del 5 dicembre 2012, papa Benedetto XVI ricorda e commenta ai fedeli l’incipit della prima Lettera di San Paolo agli Efesini

3 Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

4 In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità,
5 predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo,
6 secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto;
7 nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia.

8 Egli l'ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza,
9 poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito
10 per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra.

11 In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà,
12 perché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.
13 In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza 
e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso,
14 il quale è caparra della nostra eredità, 
in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria (Ef., 1, 3-14)

 

Il “disegno di benevolenza” di Dio è frutto di un atto d’amore volontario che, se da un lato ci riporta al mistero della volontà divina, dall’altro, la afferma quale indirizzata all’uomo in quanto frutto di un atto di creazione intenzionale. Se tale volontà si manifesta attraverso il Cristo e la sua opera, essa rimane comunque incomprensibile dalla ragione umana ma non dal cuore, poiché il fatto di essere frutto di una scelta rende il nostro esistere un dono gratuito dell’amore di Dio per l’uomo, della sua benevolenza verso di noi.

Molte volte l’uomo si è soffermato a riflettere sulla benevolenza che Dio ha accordato all’uomo. Basti ricordare il Salmo 34,8 («Gustate e vedete quanto è benevolo il Signore»). Nell’epistola sopra citata, Paolo ricorda agli Efesini che la nostra creazione è frutto di un atto di amore, e se nella prima Lettera ai Corinzi ci parla di una carità intesa quale benevolenza, è facile immaginare come essa sia da intendersi quale movimento volontario che dall’individuo si muove verso l’altro.

È importante sottolineare che la benevolenza implica un atto di volontà che ha come fine il bene e proprio in tale volontarietà cogliamo un atteggiamento spirituale che testimonia il desiderio di fare realmente del bene. È in questo riflesso che trova spazio l’esercizio della carità quale benevolenza verso l’altro, specchio di quella divina verso tutti noi. E, infatti, anche papa Francesco, in occasione della sua omelia al Concistoro ordinario del febbraio 2015 ricorda ai cardinali che per essere buoni pastori, cardini della Chiesa, occorre il dono e l’esercizio della carità quale benevolenza, ovvero dell’«intenzione ferma e costante di volere il bene sempre e per tutti, anche per quelli che non ci vogliono bene».

Don Pino Esposito

La carita' e' benevolenza - Don Pino Esposito

Don Pino Esposito Foto di Don Pino Esposito Parroco delle Parrocchie della SS.Trinità in San Donato di Ninea, di Santa Rosalia, e del SS. Salvatore in Policastrello
       
      S.Donato di Ninea,       Italia    
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