La fatica di ogni giorno
“Non affannatevi…”. La preoccupazione sterile non allontana la disgrazia che si teme, ma la anticipa. Ci carichiamo di un peso senza avere ancora la grazia di Dio per sopportarlo. L’ansia accresce le difficoltà e riduce la capacità di realizzare il dovere del momento presente. Soprattutto è una mancanza di fiducia nella provvidenza che il Signore esercita in tutte le situazioni della vita. E nella prima lettura della Messa, per bocca del profeta Isaia, il Signore ci ricorda: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio del suo grembo? Anche se vi fosse una donna che si dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai”. Oggi, in ogni circostanza, nostro Padre Dio si ricorderà amorosamente di noi.
E Gesù ci ha detto, ormai tante volte: “Coraggio, sono io, non abbiate paura”. Non possiamo portare contemporaneamente i pesi dell’oggi e del domani. Abbiamo sempre l’aiuto sufficiente per essere fedeli nella giornata di oggi e per viverla con serenità e con gioia. Il domani ci porterà nuove grazie, e il suo carico non sarà più faticoso di quello di oggi. Ogni giorno ha la sua pena, la sua croce e la sua gioia. Tutte le giornate della nostra vita sono guidate da Dio, che tanto ci ama. E non siamo capaci d’altro che di vivere il momento presente. Quasi sempre le preoccupazioni derivano dal non vivere con pienezza il momento presente e dalla mancanza di fede nella Provvidenza. Per questo si dissolverebbero se ripetessimo con sincerità : “Volo quidquid vis, volo quia vis, volo quomodo vis, volo quamdiu vis: Voglio tutto ciò che vuoi tu, perché lo vuoi tu, come lo vuoi tu, fino a quando lo vuoi tu”. Allora avremo il “gaudium cum pace”, la gioia e la pace.
