Domenica 12 novembre
Siamo giunti alla penultima tappa dell’itinerario liturgico in cui il Signore ci dona di fissare il nostro sguardo sulla meta che ci attende: l’incontro con Lui, visto nella simbolica di un gioioso banchetto nuziale. E’ la meta che decide l’impostazione della nostra vita. Il nostro presente è “letto” dal futuro e per un credente viene illuminato da esso.
Quello che importa non è essere morti o vivi ci avverte con forza provocatoria San Paolo ma avere fiducia in Cristo morto e risorto per noi oppure no. E’ questo ciò che decide la qualità della nostra vita. Questa fiducia si alimenta quotidianamente dell’olio della sapienza, che da sapore e senso alla nostra ferialità e va desiderata: “la sapienza… si lascia trovare da quelli che la cercano”.
Le lampade di cui ci parla San Matteo e delle quali sono in possesso tutte le vergini, con la differenza di essere piene o vuote di olio, visualizzano efficacemente una vita protesa verso l’incontro con Cristo oppure ripiegata nell’immediato. Una lampada senza olio rappresenta un’autentica stoltezza, perché si perde nell’insignificanza di una vita che non punta all’essenziale - la relazione con il Signore – ma si perde nei rivoli di una fugace precarietà.
Un altro elemento mette in luce la parabola: il rapporto con il tempo. Si può pensare, ci avverte Gesù, che l’attesa di Lui sia vana o troppo lunga e che non valga la pena amare, sperare e credere in Lui. La risposta ce la dona Gesù stesso: “arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze”. La gioia dell’incontro con Lui non ricolma forse l’attesa di una vita?
Dal Vangelo secondo Matteo (25,1-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andate incontro!”.
Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”.
Le sagge risposero: No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.
Don Pino Esposito
