Domenica 29 ottobre
La setta dei farisei risulta sempre molto interessata a Gesù, nei confronti del quale provano, tuttavia, un certo sconcerto: essi, infatti, sovente sono colti nell’atto di spiarlo e di interrogarlo. Ancora una volta si riuniscono per tentare di trarre in errore Gesù.
Questa volta è un rabbì, un esperto della legge, che gli fa la domanda per vedere come egli sia capace di sintetizzare tutta la Legge. La domanda è senza introduzione, diretta e solenne, diremmo capitale; dalla risposta dipende e sta in piedi tutto il sistema della legge: “Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?”. Domanda cruciale tra i maestri della Legge.
In tutto il Nuovo Testamento, Gesù prende posizione nei confronti della Legge e soprattutto riguardo al formalismo esasperato che priva il comandamento della sua anima. Attraverso il comportamento degli uomini del suo tempo, Gesù denuncia quanto può essere illusoria e pericolosa l’obbedienza ai comandamenti, qualora induca un senso errato di giustizia, di perfezione e quindi di autosufficienza nei confronti di Dio.
“Guarda come sono bravo, con la mia obbedienza alla legge, ti libero dalla preoccupazione di salvarmi perché mi salvo da solo”: così si può tradurre l’atteggiamento del fariseo al tempio. (Lc 18,10ss).
Non è certo l’osservanza che salva l’uomo: questo può farlo solo Dio. La legge è fondamentalmente buona, è dono di Dio e Gesù non è venuto per annullarla, ma per portarla a compimento. E il compimento della Legge è l’amore (Mt 5,17; Rm 13,10).
I Padri della Chiesa, con efficaci espressioni, aiutano a metterci sulla giusta carreggiata: “ama e fa ciò che vuoi” esorta Sant’Agostino; “alla sera della vita saremo giudicati sull’amore” ricorda San Giovanni della Croce. La strada è tracciata, non ci resta che percorrerla!"
Dal Vangelo secondo Matteo (22,34-40)
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: “Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?”.
Gli rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”.