XXIII domenica del tempo ordinario
Ezechiele-profeta deportato a Babilonia dieci anni prima della distruzione di Gerusalemme- si presente come una sentinella che ha la funzione di spiare l’orizzonte della storia, individuandone i segni nascosti, le tracce misteriose, le albe di vita e i tramonti di morte per comunicarli alla comunità di Israele. La sua responsabilità è certo fondamentale, ma è costretta ad arrestarsi davanti alla libera scelta del popolo. La stessa responsabilità incombe ora su tutta la comunità cristiana nel cui ambito è indispensabile preparare strumenti pastorali che permettano il mantenimento della limpidità nella Chiesa.
Ecco, allora, la proposta graduale della correzione fraterna: alla base di quest’ansia di purezza nella carità c’è il dono di legare e sciogliere affidato da Cristo a Pietro e all’intera comunità apostolica. Emerge dalla liturgia odierna un grande impegno pastorale comunitario per i lontani e per tutti i limiti e gli errori che accompagnano l’esistenza personale ed ecclesiale. E’ evidente, inoltre, la necessità di celebrare la misericordia di Dio contro ogni eccessivo rigorismo pur nella fermezza che l’autenticità della fede esige.
L’amore diventa così il centro coordinatore del culto e della vita e lo specifico dell’esistenza cristiana: è il tema dell’inno paolino alla carità. L’apostolo considera l’amore la base delle prescrizioni e dei consigli: la carità è l’elemento coordinatore dell’intero quadro etico che, senza di essa, si ridurrebbe ad un cumulo slegato di precetti, ad un arido manuale di imposizioni legalistiche.
“L’amore è la pienezza della legge”.
Dal Vangelo secondo Matteo (18,15-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”.