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Javi, prima Christi victima

Il 17 agosto 2017, nella città di Barcellona abbiamo assistito all’ennesima lugubre scena di ciò che, usando un’espressione che la letteratura e l’arte religiosa hanno per secoli riferito al Vangelo, possiamo chiamare la “strage degli innocenti” (Matteo 2, 1-16).

Le notizie sulla dinamica dell’attentato di La Rambla sono, in queste stesse ore, ancora sulla bocca di tutti. Un furgone bianco percorre il viale affollato di turisti. È visto prendere velocità, passare tra la folla e all’improvviso falciare i passanti. 13 i morti, 61 i feriti, di cui 17 in stato critico, 25 gravi secondo i dati dell’Agenzia di Protezione civile catalana.

Secondo un calcolo complessivo degli attentati che nel solo anno 2017 hanno insanguinato l’Europa, con Barcellona il numero degli attacchi terroristici salirebbe a 16, dopo Istanbul (1 gennaio, 39 morti, 70 feriti), Parigi (3 febbraio, 0 morti, 1 ferito), Garges-lès-Gonesse (18 marzo, 0 morti, 2 feriti), Londra (22 Marzo, 5 morti, 49 feriti),  San Pietroburgo  (3 aprile, 15 morti, 87 feriti), Stoccolma (7 aprile, 5 morti, 14 feriti), Parigi (10 aprile, 1 morto, 3 feriti), Manchester (22 maggio, 22 morti, 120 feriti), Londra (3 giugno, 8 morti, 48 feriti), Parigi (6 giugno, 0 morti, 1 ferito; 19 giugno, 0 morti, 0 feriti), Bruxelles (20 giugno, 0 morti, 0 feriti), Amburgo (28 luglio, 1 morto, 6 feriti), Levallois-Perret (9 agosto, 0 morti, 6 feriti), Turku (18 agosto, 2 morti, 8 feriti). La Francia è colpita 6 volte, la Gran Bretagna 3 volte.

Nel telegramma di cordoglio rivolto, in lingua spagnola, dal Segretario di Stato pontificio, il card. Pietro Parolin si fa portavoce del Papa nell’indicare la dimensione né politica né religiosa, bensì “inumana” dell’azione compiuta (“acción tan inhumana”). È un atto che rompe la “concordia nel mondo”, che soprattutto mortifica l’idea stessa di creazione. È una “offesa gravissima al Creatore” che vede colpite le sue creature con “violenza cieca” (“violencia ciega”).  

Tra le vittime, è stato ritrovato il corpo di un bambino di 3 anni. Il suo nome è Javi Martínez. Con la sua morte, in qualche misura, si rinnovano le gesta di Erode il Grande e quella “strage degli innocenti” di cui il Vangelo di Matteo narra, quel primo olocausto che prefigura la crocifissione di Gesù, e in cui il poeta Prudenzio, nel IV secolo, vide la prima Christi victima.

Il messaggio di Cristo, della Croce, ci lascia sperare che nel sacrificio cruento di Javi, possa trovarsi l’ultima vittima.

Don Pino Esposito

Don Pino Esposito - Javi, prima Christi victima

Don Pino Esposito Foto di Don Pino Esposito Parroco delle Parrocchie della SS.Trinità in San Donato di Ninea, di Santa Rosalia, e del SS. Salvatore in Policastrello
       
      S.Donato di Ninea,       Italia    
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