La missione profetica di Fatima ed il viaggio di Papa Francesco in Portogallo
Sette anni dopo Benedetto XVI, 100 anni dopo le prime apparizioni, Papa Francesco ha compiuto poche settimane fa uno storico viaggio a Fatima per la proclamazione della santità dei pastorelli Francisco e Giacinta, già beatificati da Papa Wojtyla il 13 maggio del 2000, mentre di Lucia, la terza pastorella morta nel 2010, è in corso il processo di beatificazione. La storia delle apparizioni della Madonna di Fatima iniziò nel lontano 13 maggio 1917 quando la Vergine Maria apparve per la prima volta in un villaggio sperduto sugli altipiani dell'Estremadura a tre pastorelli: Lucia Dos Santos e Francesco e Giacinta Marto chiedendo penitenza e conversione. I tre cuginetti, mentre conducevano al pascolo le loro pecore si trovarono abbagliati da una luce folgorante e dalla comparsa di una bella Signora vestita di bianco ritta sopra un leccio la quale esordì con la frase “Non abbiate paura, non vi farò del male”. A questo punto Lucia chiese alla Signora “Da dove venite?” e lei rispose “Vengo dal Cielo” e Lucia “Dal cielo! E perché è venuta Lei fin qui?”, rispose ancora “Per chiedervi che veniate qui durante i prossimi sei mesi ogni giorno 13 a questa stessa ora; in seguito vi dirò chi sono e cosa desidero, ritornerò poi ancora qui una settima volta”. E Lucia, “E anch’io andrò in cielo?”, “Sì”, e “Giacinta?”, “anche lei”, “e Francesco?”, “anche lui, ma dovrà dire il suo rosario”. La Vergine poi chiese: “Volete offrire a Dio tutte le sofferenze che Egli desidera mandarvi, in riparazione dei peccati dai quali Egli è offeso, e per domandare la conversione dei peccatori?”. “Sì lo vogliamo” rispose Lucia, “Allora dovrete soffrire molto, ma la Grazia di Dio sarà il vostro conforto”.
La spianata del Santuario mariano, gremita da centinaia di migliaia di fedeli è esplosa di gioia all’arrivo di Francesco, giunto come pellegrino della speranza e della pace. Di fronte alla statua della Vergine, nella Cappella delle apparizioni, il Papa pronuncia una preghiera ispirata alla “Salve, o Regina” in cui si presenta come “ vescovo vestito di bianco”riprendendo quel termine direttamente dal messaggio profetico del cosiddetto terzo mistero di Fatima. Francesco parla in portoghese e si presenta così, appena arrivato a Fatima, davanti a mezzo milione di persone da tutto il mondo che lo aspettano sotto il sole nella spianata accanto alla cappellina delle apparizioni. Il Papa «pellegrino di pace», «Como bispo vestido de branco», un’immagine che richiama i «diversi Papi» che hanno condiviso le sofferenze di un «secolo di martiri», di «sofferenze e persecuzioni della chiesa», delle due guerre mondiali e «di molte guerre locali». Ed in questo momento di violenza Francesco ha voluto invocare con forza la pace davanti alla Madonna: «imploro per il mondo la concordia fra tutti i popoli». Francesco aggiunge, nel piazzale del Santuario di Fatima, "In questo luogo, da cui cent'anni or sono a tutti hai manifestato i disegni della misericordia di Dio, guardo la tua veste di luce e, come vescovo vestito di bianco, ricordo tutti coloro che, vestiti di candore battesimale, vogliono vivere in Dio e recitano i misteri di Cristo per ottenere la pace”. In quel piazzale si trova proprio la statua della Vergine Maria nella cui corona è incastonato uno dei proiettili esplosi dal killer turco Alì Agca che il 13 maggio 1981 attentò alla vita di Giovanni Paolo II a San Pietro. E così la terza profezia di Fatima è stata interpretata proprio in legame a quel tragico fatto. Ma, come aveva già affermato il Papa Emerito Joseph Ratzinger, quella profezia riguarda in un certo senso tutti i Pontefici, e rivela in realtà il futuro della Chiesa: "Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”.
Papa Francesco ha così scelto un linguaggio “sapienziale” per dare la sua lettura del Terzo Segreto e per poi pregare così la Madonna che in quel lontano giorno dell’apparizione ci aveva avvertito del rischio dell’inferno a cui conduce una vita, spesso proposta ed imposta, senza Dio e che profana Dio nelle sue creature: "Benedetta fra tutte le donne, sei l'immagine della Chiesa vestita di luce pasquale, sei l'onore del nostro popolo, sei il trionfo sull'assalto del male. Profezia dell'Amore misericordioso del Padre, Maestra dell'Annuncio della Buona Novella del Figlio, Segno del Fuoco ardente dello Spirito Santo, insegnaci, in questa valle di gioie e dolori, le eterne verità che il Padre rivela ai piccoli. Mostraci la forza del tuo manto protettore. Nel tuo Cuore Immacolato, sii il rifugio dei peccatori e la via che conduce fino a Dio. Unito ai miei fratelli, nella Fede, nella Speranza e nell'Amore, a Te mi affido. Unito ai miei fratelli, mediante Te, a Dio mi consacro, o Vergine del Rosario di Fatima. E infine, avvolto nella Luce che ci viene dalle tue mani, renderò gloria al Signore nei secoli dei secoli. Amen”.
Secondo l’omelia di Francesco Fatima diventa un mano di luce e speranza che avvolge le nostre vite, così come quel manto di luce ormai cento anni fa ha avvolto i tre pastorelli; da Fatima a qualsiasi altro luogo della Terra ci troviamo sotto la luce di Maria quando ci rifugiamo sotto la protezione della Vergine, una Madre a cui possiamo “aggrapparci” ogni giorno della nostra esistenza perché viviamo della speranza che poggia su Gesù: “Sotto la protezione di Maria, siamo nel mondo sentinelle del mattino che sanno contemplare il vero volto di Gesù Salvatore, quello che brilla a Pasqua, e riscoprire il volto giovane e bello della Chiesa, che risplende quando è missionaria, accogliente, libera, fedele, povera di mezzi e ricca di amore”.
