Mens sana in corpore sano, quando ad allenarsi non è solo il corpo ma la fede.
Nella rubrica Don Pino Esposito Charitas, oggi vi parlerò di “allenamenti”: conosco tantissimi ragazzi e giovani uomini che dedicano molte ore al giorno alla palestra per irrobustire e fortificare il loro corpo, e fanno bene perché giustamente gli antichi romani dicevano: “Mens sana in corpore sano”, però questo mi ha portato a riflettere sul fatto che occorrerebbe dedicare altrettanta cura alla nostra parte spirituale, anche per l’anima servirebbe un “allenamento” quotidiano che, invece, spesso è trascurato o riservato, quando va bene, alla Messa domenicale. Conosco, però, tante persone, di molte sono anche amico, che effettuano un allenamento più che quotidiano, si può dire in ogni ora del giorno. Usando i moderni mezzi tecnologici hanno inventato un metodo molto efficace. Al mattino uno invia ad un altro una piccola frase tratta dal Vangelo, questa diventa un passaparola che in breve raggiunge tutto il gruppo e costituisce per tutti il punto fermo su cui basare la giornata, vivendo ogni attività, ogni esperienza, ogni incontro alla luce di quella frase. Qualche esempio di passaparola dei giorni scorsi?
“Essere nell’amore ogni attimo”, “condividere il dolore di chi ti sta accanto”, “perdonare senza stancarci”, “amare con coraggio”, “puntare a ciò che unisce”, “valorizzare il pensiero del prossimo”… insomma sono degli esercizi che eseguiti con costanza hanno effetto benefico sull’anima di chi li esegue e su chi sta accanto. Certo non è sempre facile metterli in pratica, ma anche quando non ci si riesce perfettamente si ha la certezza di poter subito ricominciare sotto lo sguardo misericordioso di Dio. Questo gruppetto di miei amici si aiuta anche con la preghiera reciproca, con il consiglio, con la condivisione di esperienze in un cammino di santità comunitaria. Le esperienze vissute vanno dalle più semplici, quasi banali, alle prove affrontate con amore verso Gesù. Un esempio: questo messaggio mi è stato inviato da una signora che poche ore dopo avrebbe dovuto subire un delicato intervento chirurgico: “Il passaparola oggi voglio viverlo cercando di trasmettere la gioia che ho nel cuore a chi incontrerò, è vedere ogni fratello come dono, restiamo uniti in Dio amore” e qualche giorno dopo “Sto bene, è andata bene, le preghiere sono arrivate tutte!” ed infine “Un saluto grande, sono a casa, grazie per tutte le preghiere, questa esperienza, seppure tosta, l’ho vissuta trasmettendo la gioia di ciò che stavo vivendo, lasciando sorpresi medico e staff quando ho loro augurato buon lavoro prima di essere anestetizzata, sono venuta via dall’ospedale ringraziando tutti per l’affetto ricevuto e grazie per il sostegno! vi voglio bene!” Sono o non sono questi esercizi rinforzanti?
Un pò di questi fanno crescere altro che i “muscoli”. Un’altra esperienza forte è quella di Paolo che ha confidato: “Da quando mia moglie Luisa ha l’alzheimer riesco a non disperarmi grazie ad una forza che non vien da me. Per dedicarmi a lei ho anche lasciato il lavoro in anticipo. Ormai la sostituisco in tutte le faccende di casa. E quante cose sto imparando, cose di cui non mi ero mai reso conto in tanti anni di matrimonio! mettermi nei suoi panni mi fa scoprire nuove possibilità di servizio, delicatezze d’amore insospettate. Lei ormai non si rende conto più di niente. Sembra appartenere ad un altro mondo verso il quale cerco di gettare un ponte. Quanto coraggio mi danno ora le parole del patto matrimoniale << nella salute e nella malattia >>, a volte, lotto, con Dio, discuto con lui. Vorrei capire il perché di tutto questo. A volte, invece, mi pare di capire meglio la Madonna nel suo essere anch’io, in un certo modo, madre che tutto crede, sopporta e spera.”
Ed, infine, l’esperienza di Anna: “Il mio cammino di fede si è riavviato in seguito alla grave malattia di mio padre da lui affrontata con tanta serenità e fede; più volte ha chiesto di ricevere l’unzione degli infermi. Questa sua forza mi ha spinta a cercare un rapporto nuovo con Dio, rendendo ogni giorno speciale. Oggi cerco di amare nell’attimo presente avendo come riferimento la Parola del Vangelo. Non da sola, ma in comunione con altri fratelli. Quando capita di condividere le nostre esperienze o preghiamo insieme, mi sento capace di fare cose che in passato mi riuscivano difficili se non impossibili: per esempio, perdonare. Si perché, sentendomi amata da Dio e perdonata io stesso, trovo la spinta a fare altrettanto con chi mi ha fatto un torto. Solo ora capisco cosa intendeva dire Gesù quando affermava << Quando due o più sono uniti nel mio nome, là sono io in mezzo a loro >>.”
Che ve ne pare, allora, di questa palestra per l’anima?