Opera dello Spirito Santo e Speranza della Chiesa: i Movimenti laicali
La meditazione sulle letture dell’ultima Domenica, mi ha offerto lo spunto per queste pagine. Gli Atti degli Apostoli (AT. 2,42-47) mi hanno fatto riflettere sul modo di vivere dei primi cristiani “Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere… tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune… ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore.” La loro nota caratteristica era lo stare in comunità, il vivere la fede insieme ai fratelli e questo è stato il modo scelto dallo Spirito Santo per far crescere le comunità, specialmente nei periodi storici di crisi e di buio ha suscitato carismi che avevano una forte connotazione comunitaria (nella rubrica Don Pino Esposito Charitas affronto tanti argomenti relativi al vivere quotidianamente la cristianità).
Pensiamo al sorgere del monachesimo nel primo Millennio che ha conservato e trasmesso la fede all’Europa durante e dopo il periodo delle invasioni barbariche. Così nel corso della storia sono nati ordini religiosi e movimenti (citerò le Confraternite e i Terz’Ordini) che hanno rinnovato di volta in volta la Chiesa. In questi ultimi decenni, negli anni precedenti e successivi al Concilio Vaticano II, c’è stata una vera e propria fioritura di movimenti laicali, che, nell’unico giardino della Chiesa, donano, ognuno, il proprio colore e profumo.
Con il decreto “Apostolicam Actuositatem”, il Concilio ha riconosciuto il ruolo indispensabile svolto dai laici cattolici nell’opera di annuncio del Vangelo. Il decreto citava espressamente l’Azione Cattolica, come modello per i laici che, insieme, volevano contribuire alla vita apostolica della Chiesa, perché l’Azione cattolica aveva avuto una grande importanza durante tutto il XX secolo. Negli anni successivi al Concilio, dunque, sono nati o sono stati riconosciuti numerosi movimenti tra i quali l’Opera di Maria o Movimento dei Focolari; Comunione e Liberazione; il Rinnovamento carismatico cattolico; il Rinnovamento nello Spirito Santo; i Cursillos de Cristianidad; la Legio Mariae; l’Opera dello Spirito Santo; gli Araldi del Vangelo; il Movimento Pax Christi; il Cammino neocatecumenale; la Comunità nuovi orizzonti; l’opus Dei; la Comunità di Sant’Egidio; il Movimento salesiano; il Sermig; il Movimento per un mondo migliore; il Movimento cristiano lavoratori; la Comunità Giovanni XXIII e tante altre tra associazioni e movimenti esistono diversità sopratutto dal punto di vista giuridico, ma tutti hanno in comune lo stesso progetto di santità comunitaria, mi verrebbe da dire che, proprio nella nostra epoca, spesso scristianizzata e in cui i valori religiosi sembrano desueti, lo Spirito ha suscitato una forza nuova derivante, per i fedeli, dal compiere un cammino comune che aiuta, guida e sostiene, non è più, la nostra, epoca di eremiti o di santi solitari, il cammino di santità è la meta comune di ogni cristiano, ma ci si fa santi insieme ai fratelli.
Così affermava lo stesso San Giovanni Paolo II nella “Christifideles Laici” (1989): “Il fenomeno dell’aggregarsi dei laici tra loro è venuto ad assumere caratteri di particolare varietà e vivacità… e costituiscono un motivo di speranza per la Chiesa, e per gli uomini del nostro tempo, un’opera dello Spirito che costituisce la Chiesa come flusso di vita nuova, che scorre dentro la storia degli uomini. In un mondo sempre più secolarizzato, nel quale la fede viene messa a dura prova e non di rado soffocata e spenta, i movimenti e le nuove comunità, portatori di una novità inattesa e dirompente, sono la risposta, suscitata dallo Spirito Santo, a questa drammatica sfida di fine millennio, una risposta provvidenziale”.
I movimenti appaiono, quindi, una risposta della Provvidenza alla crisi attuale. Nascono da un carisma (cioè un dono - Gratia gratis data) dato ad una persona perché dia inizio ad un’esperienza di fede utile alla Chiesa. I carismi muovono la volontà verso nuove strade di incontro e sequela di Cristo. Attraverso di essi Cristo si incontra con la vita delle persone in modo sereno e coinvolgente. L’esperienza del movimento, attraverso l’incontro con testimoni che sono la prova concreta della presenza di Cristo, porta un numero grandissimo di persone alla riscoperta della fede e le conduce a vivere la libertà dei figli di Dio in mezzo al mondo, grazie all’appartenenza a una concreta comunità cristiana, che sostiene ed alimenta la memoria di Cristo. Nel movimento si realizzano intimi vincoli di amicizia, nel comune ideale di vita, in forme comunitarie intense e nuove che trovano nell’Eucarestia la fonte e il culmine del loro essere membra dello stesso Corpo e tutti fatti “uno in Cristo”.
Un effetto di questa unità nell’Eucarestia porta i membri dei movimenti ad una più intensa partecipazione alla vita della Chiesa ed ai sacramenti, non sono, quindi, esperienze settoriali, frammentazione, espressioni di spiritualità particolari, ma sono modi originali di vivere l’esperienza della Chiesa. I nuovi carismi trovano la conferma della propria autenticità in una feconda relazione con l’oggettività sacramentale e magisteriale della Chiesa, nel loro sviluppare le virtù teologali della fede, della speranza e della carità. Aumenta anche la vocazione missionaria dei fedeli, ognuno di loro da testimonianza del dono ricevuto gratuitamente e gratuitamente condiviso dando la testimonianza di una vita che dà felicità a chi la vive. Si assiste, pertanto, ad una grande disponibilità di laici, che vivono nuove forme di consacrazione, con catechisti itineranti e famiglie, lavoratori, che partono per ogni angolo della terra per restituire quello che hanno ricevuto.
I movimenti, inoltre, sono promotori di ecumenismo, con le esperienze di amicizia e preghiera con cristiani di altre confessioni, o di altre tradizioni religiose (e questo diventa un’autentica educazione alla pace, per la quale, pure, si impegnano concretamente). Si va dalla proposta di “un’economia di comunione”, al volontariato in ambito scolastico, educativo, culturale, sanitario e di sostegno alla famiglie, di imprenditoria produttiva ad opere per l’assistenza agli anziani, ai disabili, ai minori in difficoltà, ai rifugiati, ai migranti, i carcerati, i malati, giungendo, così, in mille modi diversi a quelle periferie esistenziali verso le quali Papa Francesco ci invita a rivolgerci.