Domenica 21 Maggio
La liturgia di questa domenica pasquale ci introduce nella profondità della nostra identità cristiana. “Io vivo e voi vivrete” dice il Signore ai suoi. Colui che è stato “messo a morte nella carne” è “reso vivo nello spirito”. Poiché il Cristo ha assunto tutta la nostra umanità fino alla morte, ha fatto passare tutto l’umano (di ogni luogo e di ogni tempo) nella speranza e nel dono di una vita nuova, la vita del suo Spirito in noi. Quello stesso Spirito consegnato dal Figlio sulla croce e che lo ha resuscitato dalla morte, è ora dato ai credenti. Il cristiano riceve “lo Spirito di verità”, cioè lo Spirito della Verità che è Gesù.
E la sua verità è l’eccesso dell’amore che si consegna fino a portare il mistero dell’iniquità (“è morto una volta per sempre, giusto per gli ingiusti”). Lo Spirito Consolatore è il dono del Risorto che “dimora presso di voi e sarà in voi”: è il dono estremo del Figlio che lascia all’umanità la sua capacità di amare. Solo questo introduce nella stessa comunione che è la relazione vitale fra il Padre e il Figlio. Il Consolatore (o meglio il Paraclito) è Colui che “chiama presso” (para-caleo), che introduce nella vita che eternamente scorre fra le persone della Trinità e ne fa la vita dell’uomo. “La gloria di Dio è l’uomo vivente e la vita dell’uomo è la visione di Dio”.
Dal Vangelo secondo Giovanni (14,15-21)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce.
Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anche io lo amerò e mi manifesterò a lui”.
