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V domenica di Quaresima

“Lazzaro, vieni fuori!” : è la parola che ogni credente ascolta emergendo dal fonte battesimale e passando dalla morte ad una vita “sotto il dominio dello Spirito”.

E’ la Parola che Gesù osa rivolgere a Lazzaro e a tutti coloro che sono già segnati dall’esperienza della morte. Solo i “morti” possono ascoltare la Parola che dà la vita, in quanto riconoscono di non avere vita se non nella relazione con “il Maestro che è qui e chiama”.

Neppure la morte è un ostacolo per il nostro Dio che vuole comunicarsi all’uomo. La Parola che è Gesù raggiunge l’uomo, il suo amato, dentro ogni forma di morte. Anzi, Lui stesso, che è la resurrezione e la Vita, è entrato nella morte e ha consegnato il suo Spirito per “dare la vita ai nostri corpi mortali”.

Nella morte e resurrezione di Lazzaro sono anticipati i segni della Pasqua di Gesù. Perciò questa domenica segna una nuova tappa nell’itinerario di riscoperta del nostro battesimo e ci invita a guardare al mistero pasquale del Signore Gesù come alla sorgente della nostra vita nuova. Siamo un popolo di credenti profondamente segnati dalla debolezza (la malattia mortale dell’amico del Signore) nella quale si compie pienamente la gloria di Dio, la potenza dell’amore che trae alla vita di Dio.

Dal Vangelo secondo Giovanni (11,1-45. Breve 11, 3-7. 17.20-27.33b-45)

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betania, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. [Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: “Signore, ecco, colui che tu ami è malato”. All’udire questo, Gesù disse: “Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato”. Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro.

Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: “Andiamo di nuovo in  Giudea!].

I discepoli gli dissero: “Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?”. Gesù rispose: “Non sono forse 12 le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui”.

Disse queste cose e poi soggiunse loro: “Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo”. Gli dissero allora i discepoli: “Signore, se si è addormentato si salverà”. Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: “Lazzaro è morto ed io sono contento per voi di non essere stato là, affinchè voi crediate; ma andiamo da lui!”.

Allora Tommaso, chiamato Didimo, disse agli altri discepoli: “Andiamo anche noi a morire con lui!”.

[Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro]. Betania distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. [Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà”. Gesù le disse: “Tuo fratello risorgerà”. Gli rispose Marta: “So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno”. Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?”. Gli rispose: “Si, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo”.]

Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: “Il Maestro è qui e ti chiama”. Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro.  Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro. Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!”.

Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, [si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: “Dove lo avete posto?”. Gli dissero: “Signore, vieni a vedere!”. Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: “Guarda come lo amava!”. Ma alcuni di loro dissero: “Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far si che costui non morisse?”.

Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: “Togliete la pietra!”. Gli rispose Marta, la sorella del morto: “Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni”. Le disse Gesù:”Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?”. Tolsero dunque la pietra, Gesù allora alzò gli occhi e disse: “Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Lo sapevo che mi dai sempre ascolto,, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato”. Detto questo, gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”. Il morto uscì, i piedi e le mani legate con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: “Liberatelo e lasciatelo andare”. Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, cedettero in lui].

Don Pino Esposito

Don Pino Esposito - V domenica di Quaresima

Don Pino Esposito Foto di Don Pino Esposito Parroco delle Parrocchie della SS.Trinità in San Donato di Ninea, di Santa Rosalia, e del SS. Salvatore in Policastrello
       
      S.Donato di Ninea,       Italia    
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