San Giuseppe
La liturgia ci invita oggi a celebrare in Giuseppe, l’uomo giusto, l’iniziativa straordinaria di Dio che si intreccia alla libera adesione degli uomini. Padre per vocazione, Giuseppe è il patriarca che “diventa erede della promessa per la fede”. E’ il giusto padre di molti popoli in quanto la sua giustizia è quella che viene “dalla fede” che, “sperando contro ogni speranza”, vede venire “all’esistenza le cose che ancora non esistono”: il Figlio della promessa.
In Giuseppe la paternità di Dio trova casa. Giuseppe è il figlio di Davide la cui “casa sarà salda per sempre” e a cui è dato l’onere e l’onore di poter dire del Figlio di Dio: “io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio”. Giuseppe è lo sposo che pronuncia con Maria il si della fede, che acconsente e si consegna alla parola di Dio. Non potrà che essere lui a dare il nome a Gesù: nessuno stupore che la fede di Giuseppe e di Maria abbia generato Gesù, il Salvatore, perché la fede è la più grande rinuncia a salvarci da soli. Con Giuseppe guardiamo già alla Pasqua della nostra salvezza, là dove noi, “il suo popolo, saremo salvati dai nostri peccati” e con il salmo cantiamo: “tu sei fedele, Signore, alle tue promesse”.