Il messaggio di Lourdes: Tutti siamo chiamati a diventare immacolati - di Don Pino Esposito
Nei giorni scorsi, precisamente l’11 febbraio, si è ricordato l’anniversario dell’inizio delle apparizioni nella cittadina francese di Lourdes, dove, nel 1858, la Madonna apparve alla contadina quattordicenne Bernadette Soubirous per ben diciotto volte in una grotta poco distante dal piccolo sobborgo di Massabielle. La Madonna si mostrò alla giovane contadina vestita di bianco e con una cintura azzurra che le cingeva la vita, un’immagine della Vergine che poi è entrata nell’iconografia classica e viene venerata oggi con l’appellativo di “Nostra Signora di Lourdes” (o Nostra Signora del Rosario o, più semplicemente, Madonna di Lourdes). Bernadette, all’epoca analfabeta, affermò che, durante la sedicesima apparizione, la “signora” si era presentata come “l’Immacolata Concezione”, una dichiarazione dogmatica di cui la piccola contadina non conosceva neanche il significato poiché non aveva neppure mai frequentato il catechismo (non è un caso che Bernadette fu canonizzata in seguito proprio l’8 dicembre 1933 stesso giorno in cui Papa Pio IX, quattro anni prima dell’inizio delle apparizioni aveva proclamato a Roma il più grande e onorifico dei dogmi mariani ossia proprio “l’Immacolata Concezione di Maria Vergine”). Da quel momento anche il parroco Peyramale, scettico all’inizio della vicenda, si convinse dell’origine divina degli eventi in corso divenendo il più grande sostenitore dell’autenticità delle presunte apparizioni. Tali apparizioni scatenarono un acceso dibattito tra laici e cattolici e molte tesi furono portate avanti, dalla presunta pazzia della veggente fino all’idea che l’evento fosse stato organizzato per sfruttare la credulità popolare dell’epoca per un tornaconto di tipo economico o politico. Sul versante opposto ci fu l’adesione sempre più convinta e diffusa dei fedeli ed, infine, l’indagine da parte della Chiesa cattolica che portò nel 1862 alla dichiarazione formale di autenticità sui fatti accaduti nel sobborgo di Massabielle.
Dal 1864 una statua della Madonna è stata posta nel luogo indicato da Bernadette come teatro delle apparizioni, in seguito intorno alla grotta delle apparizioni è andato sviluppandosi un imponente santuario che è diventato il luogo di culto e di pellegrinaggio per tantissimi pellegrini che, da ogni parte del mondo, raggiungono la cittadina francese per trovare pace, preghiera e risposte. Associato alla speranza di ottenere guarigioni miracolose, (il primo presunto miracolo fu quello, infatti, di una donna di nome Caterina Latapie, di Loubajac, che immerse il suo braccio slogato nell'acqua della fonte e riacquistò la mobilità dell’arto) il santuario è meta di un gran numero di fedeli infermi che, per invocare la guarigione, utilizzano, oltre alla preghiera, il rito dell’immersione nelle piscine, appositamente realizzate, riempite con l’acqua che sgorga dalla sorgente presso la grotta delle apparizioni, stessa acqua che sgorga dalle fontane del santuario e che viene utilizzata dai pellegrini per portarsi un pezzo di Lourdes a casa potendolo condividere con le persone care. E sono tanti, 69 ad oggi, i casi di guarigione non altrimenti spiegabili che sono stati riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa cattolica come “miracolosi”, segni della provvidenza divina, funzionali alla conversione e alla fede e non solo alla semplice risoluzione di problemi di salute.
Quella dell’Immacolata Concezione a Lourdes è per me una storia senza fine di Grazia e Carità, una storia che evoca non solo in me, ma in moltissimi fedeli, una dolcezza incomparabile e sentimenti di fede e speranza che si ripetono da anni per decine di milioni di pellegrini durante tutto l’anno e specialmente nei giorni in cui si ricorda l’anniversario delle apparizioni o nella Giornata mondiale del malato (istituita da San Giovanni Paolo II nel 1992). In queste occasioni è bello vedere i volontari di Unitalsi, (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes), impegnati nella cura dei tanti malati che decidono di visitare il santuario mariano. Perché anche in questo caso, anzi direi soprattutto in questo caso, sento nei volontari un grande amore, totalmente gratuito e capace di ricevere in cambio molto di più di quello che si dà. Come ha affermato Papa Francesco infatti: “Il tempo passato accanto al malato è un tempo santo; è una «menzogna» indurre a credere che alcune vite non sarebbero degne di essere vissute solo perché toccate dalla malattia, anzi le persone immerse nel mistero della sofferenza e del dolore […] possono diventare testimoni viventi della fede”.
Sono questi giorni di preghiera, di unità, di riflessione. Ed è questo un momento di liberazione dell’animo in cui la vita assume la sua vera dimensione e in cui chi dà riceve amore, gratitudine, amicizia e molta fede. L’incontro con la Madonna non si conclude solamente con il pellegrinaggio, ma è un percorso che poi continua in un cammino più lungo fatto di fede, condivisione, grazia e carità. Nella grotta di Lourdes Dio viene a dirci che ci ama così come siamo, con tutti i nostri successi, ma anche con tutte le nostre ferite, le nostre fragilità, i nostri limiti. Tutti siamo chiamati a diventare immacolati. Così, la Chiesa e tutti i cristiani devono lasciarsi abitare da Dio per diventare immacolati, radicalmente perdonati e in modo tale da essere, anche loro, testimoni di Dio. Questa è stata la vocazione di Bernadette, ma è anche la vocazioni di tutti noi cristiani.
