Don Pino Esposito - Charitas - La Famiglia come lo spazio privilegiato del dialogo in Cristo
La famiglia è il cuore del messaggio di Dio, e nella famiglia viviamo la quotidianità del nostro essere cristiani. In questo appuntamento della rubrica Don Pino Esposito Charitas cercherò di analizzare la famiglia e la sua evoluzione sociale.
Se ci si soffermasse a guardare soltanto i risultati delle inchieste su: famiglia, matrimonio e religione ci sarebbe da scoraggiarsi. Ormai in Italia, ed ancor di più nel resto d’Europa, è calato drasticamente il numero dei matrimoni religiosi, ed anche di quelli solo civili, è aumentato, però, il numero dei divorzi e delle convivenze, così come coloro che si dichiarano indifferenti o contrari alle pratiche religiose. Eppure, proprio in questi tempi di crisi culturale e religiosa, l’accoglienza della fede e l’educazione ai valori spirituali possono essere una profonda risorsa per la famiglia. Da altre inchieste, infatti, risultano molto diminuiti i legami intergenerazionali e l’assistenza reciproca tra genitori e figli, risultano però, ancora forti laddove si vive un’esperienza di fede che permetta di fare una positiva conoscenza dei valori religiosi. È, quindi, fondamentale, a mio avviso, che la famiglia proponga ai giovani la cognizione dei problemi religiosi proprio attraverso l’affetto e il calore dell’accoglienza.
In famiglia la comunicazione è sia verbale sia non verbale e si educano i figli attraverso la condivisione e la comprensione; la famiglia, infatti, è lo spazio privilegiato del dialogo su quanto vissuto fuori casa, tempo di riflessione e ripensamento sulle esperienze fatte. Certamente non si può negare che i profondi cambiamenti sociali avvenuti negli ultimi decenni abbiano indebolito questa istituzione e che famiglia e religione siano tra loro collegate: c’è un nesso tra diminuzione dei matrimoni e nascite e il declino della fede. Siamo, ormai, almeno in Europa, le persone più libere della storia dell’umanità, ma ci troviamo più poveri di legami familiari e di fede, valori che, invece, erano ben radicati nelle generazioni precedenti. É necessario, quindi, ragionare sui motivi di questo e proporre ai giovani la riflessione sull’essere e fare “famiglia”. Innanzitutto cosa si intende per “famiglia”? Questa è l’unione di due persone che scelgono di vivere insieme per portare avanti un progetto comune e condividere la vita in coppia. Per i credenti, poi, che celebrano il rito religioso del matrimonio, questo è un sacramento sociale, ordinato alla salvezza degli altri e gli sposi, che sono i ministri del Sacramento, ricevono una specifica ministerialità che si fonda sulla fedeltà, fecondità, educazione. È in famiglia che si impara ad accogliere ogni persona nella sua specificità e l’amore è un’arte che si impara alla scuola gli uni dagli altri. Nella sua lettera alle famiglie il Papa afferma che “la famiglia è il grande mistero di Dio e che la famiglia - Chiesa domestica è la sposa di Cristo.” Del resto sia nell’Antico, sia nel Nuovo Testamento, l’alleanza di Dio con gli uomini viene, spesso, rappresentata con la metafora dell’amore sponsale. Le prime chiese, inoltre, erano di natura familiare, l’eucarestia veniva celebrata nelle famiglie dei cristiani. La famiglia, pertanto, è una comunità privilegiata chiamata a realizzare un’amorevole apertura d’animo tra i coniugi e una continua collaborazione tra i genitori nell’educazione dei figli.
Ma, qualcuno dirà: “Don Pino, ma questa è un’utopia! Non vede le difficoltà, la crisi profonda che divide le famiglie e le destabilizza?”. Certo, non mi nascondo i problemi, ne vengo a conoscenza ogni giorno nel mio ministero sacerdotale, ma, attraverso questo, scopro anche il bello, il positivo che esiste in tante famiglie e mi convinco sempre di più che esiste un rimedio formidabile contro la crisi: la fede vissuta e l’incontro di Dio negli uomini, lo scoprire Dio nel fratello. Quante volte in confessione ho ascoltato frasi come: “Mi era proprio difficile accettare il carattere di mia suocera, le mie ingerenze, ma, poi, cercando di vedere Gesù in lei, ho imparato ad amarla…” oppure “Con mio marito discutevamo spesso, tanto da incrinare il nostro rapporto, poi abbiamo fatto un patto tra noi: vederci ogni giorno con occhi nuovi, mettendo il passato, anche il negativo, nella misericordia di Dio e questo ha ridato nuova vita al nostro rapporto.” È questo un trucco che consiglio spesso: “Se nei figli, genitori, parenti, riuscite a vedere un volto di Gesù tutto vi riuscirà più agevole…”.