IV Domenica del tempo ordinario
Il popolo d’Israele, al tempo in cui era sotto il tallone dell’Assiria ( VII sec. a.C.); umiliato e impoverito, è esortato dal profeta a profittare di questa dura esperienza per cercare la pace e la felicità del suo Dio e nel compimento della divina volontà, praticando la giustizia e l’umiltà. Paolo ricorda alla comunità di Corinto, in maggioranza composta da umile e povera gente, che nella loro condizione si rivela la sapienza di Dio, il quale ha salvato il mondo mediante la Croce di Cristo, segno, agli occhi degli uomini di umiliazione e di sconfitta, ma agli occhi del credente segno della sapienza e della vittoria di Dio, il quale ci fa comprendere che l’uomo non può salvarsi soltanto con i propri mezzi. Tra i tempi dell’antico profeta e quelli dell’apostolo, c’è di mezzo lo squillante annunzio di Cristo, il quale proclama che la felicità non dev’essere cercata nella conquista dei beni della terra, ma nella ricchezza del cuore, nell’avvertire il bisogno di Dio perché colmi la nostra povertà spirituale, nella mitezza, nella misericordia, nel non considerare le sofferenze come un fatto puramente negativo. Gesù non è venuto ad insegnare come si possa star bene sulla terra, ma come, qualunque sia la condizione terrena, si possa conquistare, grazie ai valori dello spirito, una felicità al riparo di ogni insidia degli uomini e del tempo.
Dal Vangelo secondo Matteo ( 5,1-12a )
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: “ Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e , mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.