L’arte e le infrastrutture a sostegno del Giubileo della Misericordia
Alcune settimane fa mi trovavo all’Aeroporto di Roma Fiumicino. Rivolgendo lo sguardo verso i desk Alitalia, vedo l’indicazione di una mostra “Anna Gulak: il cammino e i volti di Giovanni Paolo II – mostra a Fiumicino”. In un attimo ho ricordato che, per una strana coincidenza, proprio nel marzo del 2015 mi trovavo a Fiumicino durante l’inaugurazione della mostra della stessa artista “In cammino con Giovanni Paolo II verso il Giubileo Straordinario della Misericordia”, realizzata da Aeroporti di Roma in partnership con l’Opera Romana Pellegrinaggi, e curata dall’arch. Guido Rainaldi, con il patrocinio del Pontificium Consilium de Cultura e del Vicariato di Roma.
A quel punto non ho potuto fare a meno di riflettere ancora una volta sulla preziosa sinergia che è possibile instaurare tra arte, opere infrastrutturali e religione. Con particolare riferimento all’anno Giubilare in corso, infatti, non è stato casuale decidere di installare una mostra presso l’aeroporto di Fiumicino, una grande infrastruttura dedicata agli arrivi, alle partenze, quindi all’accoglienza dei pellegrini. L’aeroporto, dunque, diviene la porta del Giubileo, portatore di quel messaggio di ospitalità, amore e misericordia di Giovanni Paolo II, che Papa Francesco oggi porta avanti con passione fondendolo con le sfide della modernità presenti a Roma Capitale e nel resto del mondo. Ricordo che, durante l’inaugurazione, il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale per Roma di Papa Francesco, ha commentato la mostra con delle parole sempre attuali: “Questa mostra vuole significare il passaggio di San Giovanni Paolo II in mezzo alla gente che viaggia, una metafora del mondo moderno dove i ritmi vorticosi della società incrociano un Papa pellegrino che ha ancora un messaggio da dire, un messaggio di fede di cui in questi tempi c’è veramente grande bisogno”.
La mostra sarà attiva a Fiumicino, Terminal 1 – partenze, per tutto l’Anno Giubilare. Essa si apre con un grande mezzo busto scultoreo in resina, che ritrae San Giovanni Paolo II in una posizione sofferente ma allo stesso tempo carica di tenerezza. Intorno al mezzo busto sono posizionati sei dipinti montati su totem prismatici a pianta triangolare. Le opere pittoriche riproducono i volti di Giovanni Paolo II e sono corredate dalle frasi più belle e significative che hanno caratterizzato il lungo Pontificato di Giovanni Paolo II. I primi piani di Papa Wojtyla ricordano momenti di grande esaltazione ma anche di estrema ed acuta sofferenza. In ogni caso, l’Aeroporto di Fiumicino appare impreziosito dalla presenza spirituale di questo grande Santo della nostra quotidianità.
Mi ha fatto molto piacere ricordare il senso e il messaggio profondi dell’inaugurazione dello scorso anno e rivedere la mostra a distanza di tempo, compiacendomi del fatto che il suo valore simbolico e sostanziale è ancora vivo e integro. Ai milioni di passeggeri che attraversano il Terminal 1, la mostra infonde la consapevolezza della necessità di cercare e mantenere stretto a sé l’essenziale. Una necessità comune a tutti ma di cui non tutti sono consapevoli di avere e sentire. In conclusione, citando il teologo Hans Urs von Balthasar, voglio ricordare che l’uomo di oggi va alla ricerca di qualcuno da cui traspare la scintilla dell’origine. San Giovanni Paolo II ci ha rivelato e continua a rivelarci l’origine, l’essenza di tutto, non solo con il suo magistero ma, soprattutto, con la sua vita, la sua fede, la sua diretta testimonianza di uomo della misericordia. E oggi nel mondo c’è un grande bisogno di misericordia, del vero senso e della pienezza della vita.