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L'Immacolata Concezione

Dalla profondità dei tempi la prima lettura evoca la tragedia addensatasi all’orizzonte dell’umanità: il primo peccato, la disobbedienza di Adamo ed Eva a Dio. L’angelo delle tenebre avviò il colloquio con la madre dei viventi, che si concluse con la ribellione al Signore e perciò scatenò la tempesta del male e della morte. Dio riprese in mano le sorti dell’umanità infelice e annunziò la vittoria su Satana di un nato di donna. Nella radiosa pagina del Vangelo il colloquio dell’angelo della luce con la Vergine Maria, che obbedì totalmente all’annunzio della sua maternità divina, confermandosi alla volontà del Signore, iniziò il tempo del trionfo di Cristo su Satana. Il vibrante inno di Paolo (II lettura) descrive le dimensioni di quella vittoria, che portò all’uomo, in Cristo, ogni benedizione e grazia di salvezza: l’uomo diventa figlio ed erede di Dio e il suo cuore si apre alle più liete speranze. Nella definizione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, cioè della sua esenzione fin dal concepimento nel grembo materno dal peccato originale che i progenitori peccatori trasmisero a tutta l’umanità, Pio IX affermava che, con il singolare saluto dell’angelo di Nazaret “ viene designato essere la Madre di Dio sede di tutte le grazie divine, adorna di tutti i carismi dello Spirito Santo, anzi di esse tesoro quasi infinito e abisso inesauribile, di modo che non fu mai soggetta alla maledizione”. Il privilegio di Maria non la allontana da noi; essa resta vicinissima e nostra, una creatura umana che portò in umiltà il peso della sua grandezza. Maria è una creatura come noi, è vissuta nel nostro mondo, è nostra perché è per noi; obbedendo a Dio, essa diventò causa di salvezza per sé e per tutto il genere umano. Il nostro amore per Maria è nostalgia del paradiso, desiderio della grazia, volontà di purezza.

Dal Vangelo secondo Luca ( 1, 26-38)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “ Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te”. A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “ Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all’angelo: “ Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “ Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “ Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei.

Don Pino Esposito

Don Pino Esposito - L'Immacolata Concezione

Don Pino Esposito Foto di Don Pino Esposito Parroco delle Parrocchie della SS.Trinità in San Donato di Ninea, di Santa Rosalia, e del SS. Salvatore in Policastrello
       
      S.Donato di Ninea,       Italia    
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