Una rosa dei venti, l’ultimo dono di don Peppe Cordasco a San Donato di Ninea, la sua città natale
Sono trascorsi quasi sei mesi da quando è venuto a mancare il geom. Giuseppe Cordasco, dai più chiamato amichevolmente don Peppe, un brillante professionista che per oltre cinquant’anni ha operato a Castrovillari, rivestendo incarichi importanti nelle istituzioni. Gli ultimi anni della sua vita, don Peppe aveva voluto però dedicarli al suo paese natio, San Donato di Ninea, per il quale nutriva un amore ed un affetto profondo. Un amore ed un affetto che si concretizzò destinando una considerevole parte dei suoi risparmi di una vita ai lavori di recupero della Chiesa dell’Assunta, un manufatto risalente al X secolo, che, nel bene e nel male, ha raccolto e tramanda secoli di storia Sandonatese. L ’Assunta è uno dei monumenti più antichi della Calabria ed era rimasto per lungo tempo abbandonato a se stesso, sottoposto alla forza disgregatrice degli agenti atmosferici, tanto da averne addirittura mutato il carattere . La chiesa sorge su una rupe (la Motta) alta 850 metri e domina il territorio che va dal Cozzo del Pellegrino a ben oltre i monti della Sila e dall’Appennino Paolano al Golfo di Schiavonea. Dagli inconfondibili caratteri di stile pre–romanico, la chiesa si compone di tre navate e vanta un soffitto analogo a quello di Santa Croce di Firenze. Qualche mese fa il vescovo aveva proceduto alla benedizione di una croce che, anch’essa ideata e costruita a cura e spese dello stesso Cordasco, che venne collocata sull’estremità meridionale del piazzale antistante la chiesa e che, con uno spiccato di ben oltre cinque metri dal piano di campagna, illumina l’intera vallata e costituisce un polo di attrazione e di richiamo per un sito che si può definire «il balcone più bello del mondo». Il parroco don Pino Esposito ed i fedeli avevano collocato una targa ricordo alla base della facciata principale della chiesa, con sopra scritto: «Al N.H. Geom. Giuseppe Cordasco, grazie per averci restituito la Chiesa della SS. Assunta rinnovata nel suo antico splendore ed arricchita da una croce luminosa benedicente l’intera vallata».
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