Seconda domenica di Avvento
Siamo alla seconda tappa del nostro cammino di ascolto della Parola di Dio. Oggi, come allora, risuona limpida e forte la voce di Giovanni Battista: “Convertitevi, fate frutti degni di conversione” “… perché il regno dei cieli è vicino”, ossia, secondo il valore dell’espressione semitica: Dio si sta avvicinando, mi raggiunge là dove sono, dove vivo. Come non cambiare vita? Colui che “è più potente di me” e al quale “ non sono degno di portare i sandali”, mi viene incontro ed io rimarrò lo stesso, la stessa di prima? Cristo con la sua incarnazione ed ora con la sua incessante venuta nello Spirito cambia dal di dentro il nostro modo di pensare, di agire, di instaurare rapporti con gli altri. Basta fare ampio spazio dentro di noi all’azione del suo Spirito e germoglierà una vita nuova senza che ce ne accorgiamo, la vita stessa del Cristo. Una vita che ha le stesse caratteristiche del “germoglio” di cui parla il profeta Isaia nella prima lettura e che lascia intravedere in filigrana il volto di Gesù: vita di giustizia, di mitezza e di pace. Anche San Paolo ci esorta a rinnovarci quando invita: “Accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi”. Chi fa esperienza dell’accoglienza incondizionata del Signore nei suoi confronti non può non diventare “casa accogliente” per Dio e per i fratelli. Allora la nostra esistenza diverrà, come quella di Giovanni una “voce” che parla a nome del Cristo, un segno profetico che “dice” il Vangelo con la parola, con le mani, con i piedi, insomma con tutta la vita. Poniamo davanti al Signore il nostro desiderio di conversione, di cambiamento di mentalità, perché rinnovati dal suo Spirito possiamo dirci cristiani non solo a parole ma esserlo davvero.
Dal Vangelo secondo Matteo (3,1-12)
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: “ Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!”. Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse: “Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!”. E lui, Giovanni, portava un vestito di pelli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: “Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “ Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzerò nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile.