XIV Giornata mondiale contro la pena di morte: impegno per la sacralità della vita - di Don Pino Esposito
Il 10 ottobre scorso è stata celebrata la XIV Giornata mondiale contro la pena di morte. Come ogni anno, diverse sono state le iniziative lanciate dalle Istituzioni, dalla società civile e dalle Organizzazioni Non Governative (ONG). La Chiesa non poteva di certo fare a meno di far sentire la propria voce dato il valore sacro attribuito alla vita di ogni uomo, espressione del volere e del disegno di Dio. La posizione di Papa Francesco si pone sul solco tracciato dagli insegnamenti di nostro Signore Gesù Cristo e dagli altri Pontefici. Il Santo Padre ha, infatti, definito la pena di morte come "inammissibile" e, richiamando il V comandamento "Non uccidere", ha spiegato che "esso ha un valore assoluto e riguarda sia l’innocente e il colpevole“.
Da quattordici anni, ogni anno, il 10 ottobre si celebra la Giornata mondiale contro la pena di morte. La Giornata mondiale contro la pena di morte è stata proposta e istituita da una Coalizione di associazioni e movimenti, compresa Amnesty International e più di 150 organizzazioni di tutto il mondo. La Giornata mira a sensibilizzare sul carattere drammatico della pena di morte e sulla necessità di ottenere una sua completa abolizione. Ad oggi, ancora 58 Paesi al mondo prevedono la pena di morte all'interno della loro legislazione. Tuttavia, il dato più preoccupante riguarda il ripristino della pena di morte laddove era stata abolita. Ad esempio, il Pakistan l'ha reintrodotta nel 2014.
La pena di morte si pone in rotta di collisione con uno dei dogmi principali della Chiesa: il dogma della creazione della vita e dell'uomo come essere spirituale da parte di Dio. Da qui, l'intransigente difesa da parte della Chiesa della sacralità della vita umana durante tutto il lasso di tempo della sua durata, dal concepimento all'esalazione dell'ultimo respiro. Nelle parole del Vescovo di Roma, infatti, la pena di morte è “un affronto all’inviolabilità della vita e della dignità della persona umana che contraddice il disegno di Dio sull’uomo, la società e la sua giustizia misericordiosa“.
La pena di morte, inoltre, oltre ad essere contro Dio è anche inutile di per sé. I dati più aggiornati dimostrano che essa non si configura come un deterrente nei confronti della violenza e della crudeltà. Anzi, nella maggior parte dei casi, essa alimenta la vendetta. Riprendendo l'esempio del Pakistan, che ha reintrodotto la pena di morte meno di due anni fa, gli ultimi eventi hanno provato come la pena di morte sia inefficace, soprattutto con riferimento gli atti di matrice terroristica.
In ultima analisi, la pena di morte si pone contro nostro Signore Gesù Cristo ed è priva di azione deterrente ed educativa, considerati i suoi effetti irreversibili. Come dichiarato da Papa Francesco, essa “non rende giustizia alle vittime“. Di contro, la pena di morte “incoraggia la vendetta“, fomentando più odio e violenza e annientando così la speranza di vivere nell'Amore di Dio.
"Non c'è pena valida senza speranza" Papa Francesco