Amore e perdono incondizionati: la diversità come fonte di ricchezza
Tehar Ben Jelloun, scrittore, poeta e saggista marocchino, descrive la ricchezza come una fonte di diversità nel suo noto libro “Le racisme expliqué à ma fille”. Questo è ciò che è la diversità. Se ci soffermiamo su ciò che essa non è, o meglio non deve essere, sicuramente dobbiamo porre l’accento sul fatto che essa non deve essere un elemento ostativo per l’amore e il perdono incondizionati. Molto spesso, quando il prossimo è diverso da noi, tendiamo a chiuderci, a non capirlo, a privarci del giovamento che potremmo trarre dall’amarlo e perdonarlo. Questo è una delle più grandi tentazioni che ci allontanano dagli insegnamenti di Gesù Cristo nostro Signore.
Amore e perdono, dunque, due parole centrali per la vita di ogni servitore di Dio. La centralità dell'amore e i suoi effetti totalizzanti sulla quotidianità sono descritti egregiamente da Sant'Agostino, un vero e proprio cultore dell'amore: "Se tacete, tacete per amore. Se parlate, parlate per amore. Se correggete, correggete per amore. Se perdonate, perdonate per amore. Sia sempre in voi la radice dell'amore, perché solo da questa radice può scaturire l'amore. Amate, e fate ciò che volete. L'amore nelle avversità sopporta, nelle prosperità si modera, nelle sofferenze è forte, nelle opere buone è ilare, nelle tentazioni è sicuro, nell'ospitalità generoso, tra i veri fratelli lieto, tra i falsi paziente. E' l'anima dei libri sacri, è virtù della profezia, è salvezza dei misteri, è forza della scienza, è frutto della fede, è ricchezza dei poveri, è vita di chi muore. L'amore è tutto".
Il Vangelo di Matteo ci insegna l'importanza del perdono: "…se perdonate agli uomini i loro falli, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, nemmeno il Padre vostro vi perdonerà i vostri peccati" (Matteo 6,12,14). Il perdono diviene, così, un atto di misericordia non solo nei confronti di chi lo riceve, ma anche per chi lo dà. Chi perdona, infatti, conquisterà la misericordia di Dio e sarà anche degno del Suo perdono.
Parlare di amore e perdono può risultare abbastanza facile. Praticare l'amore e il perdono diviene, talvolta, un atto difficile. Ciò è ancor più vero se dobbiamo indirizzare l'amore e il perdono verso chi è diverso da noi dal punto di vista culturale e religioso, oppure verso chi ha fatto soffrire noi e i nostri cari. Tuttavia, è proprio la capacità di amare e perdonare in maniera incondizionata che distingue i servitori di Dio da tutti gli altri uomini. E questo momento storico ci richiede di testimoniare ogni giorno la nostra fede in tal senso. Il discorso di Papa Francesco ai familiari delle vittime dell’attentato di Nizza del 14 luglio 2016 sono illuminanti da questo punto di vista: "la tentazione di ripiegarsi su sé stessi, oppure di rispondere all’odio con l’odio e alla violenza con la violenza è grande, ma sarebbe una strada senza sbocco". È dunque necessaria, continua il Santo Padre, “un’autentica conversione del cuore…si può rispondere agli assalti del demonio solo con le opere di Dio che sono perdono, amore e rispetto del prossimo, anche se è differente“.
Convertiamo il nostro cuore all'amore e al perdono incondizionati, armi potenti contro l'odio e la violenza che minacciano giorno per giorno la ricchezza che discende dalla diversità e dal valore cristiano della fratellanza universale.